Nella provincia di Brasov ci sono delle usanze magiche, trasmesse lungo le generazioni, che riuniscono ancora l?intera comunità. Una di queste feste affascinanti è la Cerimonia dell?Aratore, celebrata nei villaggi Vad e Venetia e nella zona Tara Oltului. Il fine del costume è di invocare le benevolenza e la protezione delle forze presumibilmente governatrici del mondo ctonico e vegetale.
Elemento mediatore
La tradizione getta le sue radici in alcune magiche credenze e celebra il primo abitante del villaggio ad uscire in campo con l?aratro. Lui era considerato una volta l?elemento mediatore tra la popolazione del villaggio e le forze sopranaturali.
La cerimonia del costume dell?Aratore comincia con un momento ludico: il giovane che ebbe il coraggio di uscire il primo con l?aratro, validato dai giovani della comunità, si nasconde nella fattoria e gli altri vanno alla sua ricerca. Quando lo trovano, gli mettono una corona sulla testa e lo cingono con una cintura di verdura. Lo fanno salire poi su un?erpice e tutta la processione dei giovani, cinti a loro turno con cinture di verdura, si reca al fiume
Festa per una ricca raccolta
La processione, circondando l?aratore, si ferma sulla riva del fiume. Gli uomini gettano l?erpice nell?acqua. L?aratore sale sulla stessa e comincia a spruzzare d?acqua tuta la gente sfilata sulla riva. Dopo la cerimonia, la processione torna alla casa dell?aratore per organizzare una gran festa, augurandosi una ricca raccolta per quell?anno. La cerimonia conserva ancora il suo aspetto rituale, intrecciato con elementi mimici, musica e ballo.
Sacro e profano
Il costume dedicato ai lavori agricoli ha una significazione augurale, grazie all?importanza del primordio nella mentalità tradizionale. Nella mentalità popolare, l?acqua non è un mero elemento sacrale, come nella mentalità religiosa, ma un fatto concreto direttamente coinvolto nel processo di lavoro, pur conservando il senso di lustrazione, con un significato primordiale di fecondità.