La Settimana delle schiocchezze
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Nella località di Apaţa, abitata da romeni, magiari e zingari, la maggior parte degli abitanti sono magiari. Il Comune, il Consiglio Lolcale Apaţa, il Consiglio Provinciale Braşov ed il Centro di Conservazione e Promozione delle Tradizioni Braşov appoggiano ogni anno l?organizzazione di avvenimenti tradizionali specifici alla comunità.
Farsang, il carnevale delle schiocchezze
Şimon Terezia, professoressa alla Scuola d?Arte Popolare di Braşov, si considera una figlia della località, visto che suo padre vi è nato. ?La festa Farsang segna la fine dell?inverno e l?î inizio del digiuno. Nelle zone d?influenza cattolica, si preparono delle fritelle, mentre nella zona reformata od evangelica la gente cucina degli sgonfiotti. In tutta l?Europa i cristiani festeggiano ?La Settimana delle schiocchezze?, un periodo di eccessi prima della Tregna.
Le allegorie delle stagioni
Orban Bela fu scelto l?oste del Farsang: da casa sua partirà la processione dei giovani a cavallo accanto agli sposi ed alle varie maschere animalistiche (orso, lupo) oppure umane (medico, sacerdote, zingaro, indovino). Le ragazze del villaggio aiutano i giovani a confezionare le maschere, ad ornare gli animali ed il carro allegorico, che guida la processione sulle strade del villaggio. Dietro ogni carro è agganciata una ruota sulla quale girano in movimento incessante due bambole: lo sposo e la sposa, simboleggiando la ciclicità delle stagioni. Il vecchio anno viene sostituito dall?anno nuovo. Il chiasso fatto dai partecipanti è destinato a cacciar via il male, l?impurezza et la stagione fredda, assimilata alla morte temporaria della natura, al buio ed all?infertilità.
Un costume vecchio da 300 anni
Il vicesindaco di Apaţa. Boloni Laszlo, si ricorda che il costume risale a 1700. ?Farsang si celebra ormai da 300 anni. I recluti ricevono dagli abitanti delle uova, delle fritelle e dei soldi. Terminata la processione, le uova servono a preparare una frittata gigantesca. Dopo il ballo che chiude il Farsang, i ragazzini del villaggio si preparono per la Pasqua e per la caccia al gallo?.
La caccia al gallo
E una vecchia usanza della località, che risale ai tempi delle invasioni dei tartari, centinaia d?anni fa. Gli abitanti si erano messi al riparo nella fortezza. Un gallo spaventato tradi il loro nascondiglio ed i tartari gli ammazzarono tutti. Da allora si celebra, il secondo giorno dalla Pasqua, la caccia al gallo. All?inizio, il gallo era vivo ma, lungo gli anni, per non sacrificare tanto pollame, fu sostituito da un pezzo di lamiera con un gallo dipinto nel centro. I ragazzi utilizzano una specie di fucile che rassomiglia ad un arco ed iniziano i preparativi per la caccia sei settimane prima della Pasqua.
Il primo giorno della Pasqua
Il vicesindaco Boloni ed il sindaco Boloni Iuliu parteciparono da bambini alla caccia al gallo. Il giorno comincia con il servizio religioso ufficiato nella chiesa, seguito da una processione accompagnata da fanfara. La gara di caccia avviene su un colle dietro la chiesa. Colui che colpisce il cuore del gallo riceve un bicchiere d?acquavite. Per un prezzo modico fissato dagli organizzatori, i turisiti possono a loro turno provare la loro destrezza alla caccia.